La Prostituzione in Italia, Ipocrisia e Dati di Fatto
Ciao ragazzi, io sono cresciuto negli anni 80 in un quartiere popolare della periferia di una grande città del nord Italia. Ho assistito al momento in cui nelle strade adiacenti ai centri urbani, o nelle loro periferie, è germogliato un numero enorme di prostitute da strada, principalmente di origine africana, o di paesi poveri dell’area Europa, tipo Albania, Romania, est Europa.
È un fenomeno sotto gli occhi di tutti, escludendo chi vive con le bende sugli occhi e gli ipocriti.
Queste ragazze appartengono ad un racket, ad una dinamica di sfruttamento. Devono pagare un “debito”, vendendo il loro corpo, la loro bocca e la loro vagina per strada, senza sapere chi le carichera’ in macchina, per svuotarsi i testicoli.
Sono persone sfruttate dagli aguzzini che gli prendono i soldi, e dallo stato italiano, che non è in grado di offrire uno stato di diritto tale da affrontare in maniera seria un argomento delicato e reale come questo.
La prostituzione, oltre ad esistere sotto gli occhi di tutti, è un business. In moltri altri paesi è gestita in maniera diversa, in maniera realistica, cercando di affrontare il problema nella sua realtà e non come una questione puramente morale.
La prostituzione è un argomento che andrebbe analizzato nella sua complessità, ma andrebbe seriamente affrontato, anche solo perché esiste massicciamente.
Io dico: cerchino la politica, il diritto, la sociologia, le persone capaci, cerchino di affrontare e cercare di migliorare il fenomeno della prostituzione. Soprattutto dal lato dei diritti umani di una persona; vorremmo mai che nostra figlia o nostra sorella (ad esempio) fossero costrette ad una vita di strada? Non credo.
Un modo un cui ciascun individuo può realmente cercare di dare un contributo a questo traffico di persone, che vendono i loro genitali a persone sconosciute per pagare un “debito”, è di evitare di andarci. Queste persone vendono i loro genitali, non la loro femminilità o la loro sessualità. Boicottamo il traffico non partecipandoci. Assumiamoci delle responsabilità. Love.