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IPP Peyronie, EQ e AndrobathBathmate

IPP Peyronie, EQ e AndrobathBathmate

Salve a tutti. Sono affetto da una leggera forma di IPP, che mi provoca una fuga venosa (con conseguente lieve disfunzione erettile in fase di mantenimento) ed una curvatura, in massima erezione, di circa 10-15°.
Oltre alle terapie, il mio urologo dice che potrebbe essermi utile l’utilizzo giornaliero, per 10/15 minuti, di “Androbath”.
Premetto che non mi interessano aumenti di lunghezza o misure spropositate. Quello che mi interessa è:

-ridurre la curvatura
-migliorare la EQ sopratutto in fase di mantenimento
-rendere il pene più elastico
-IMPORTANTISSIMO: NON FARE ULTERIORI DANNI.

Dunque, essendo breve, le domande che ho sono:
1. L’utilizzo costante come l’urologo mi ha indicato può ridurre la curvatura? Qualcuno ha esperienza in merito?
2. La vostra EQ è migliorata con la pompa? Se si, dopo quanto?
3. Il vostro pene è più vascolarizzato?
4. Le erezioni mattutine come sono dopo la pompa?
5. Il pene vi sembra più lungo/largo (e dunque più elastico)?

Grazie mille a tutti in anticipo per l’aiuto. Vi prego di intervenire SOLO SE SAPETE DAVVERO DI COSA STATE PARLANDO. Purtroppo la IPP (che non vi auguro mai nella vita) è una condizione molto invalidante, specie per un giovane di 24 anni come me, e dunque gradirei un sostegno maschile e sincero da tutti voi. Non mi interessa avere dimensioni da pornoattore, ma solo ridurre i danni il più possibile di questa brutta malattia. Grazie di cuore a tutti!!

Ma la diagnosi di ” leggera forma di IPP” da quale specifica documentazione è supportata?

Messaggio originale di _nadir_
Ma la diagnosi di ” leggera forma di IPP” da quale specifica documentazione è supportata?

Due ecografie peniene, una basale ed una dinamica

A parte il tuo caso specifico, c’è una tendenza generale a voler vedere il morbo di Peyronie anche dove questo non c’è. Si scambia bellamente una curvatura, a volte persino modesta com’è una curvatura inferiore ai 15 gradi, per Peyronie e questo mette confusione perchè laddove realmente presente, il morbo di Peyronie, è difficile da trattare (a volte si tenta la via dei calcioantagonisti locali, del riequilibrio dal dismetabolismo, degli antiossidanti e degli immunoregolatori .. Ma spesso non funzionano) e in tutti casi probabilmente estrometterebbe l’interessato da qualsiasi ipotesi di PE.

Tecnicamente come si potrà mai ridurre una curvatura in presenza di una fibrosi nodulare infiammatoria? La qualità delle erezioni dipende da un’infinità di fattori spesso concorrenti tra di loro, che tuttavia possono essere puntualmente inficiati nel loro valore intrinseco dalla malattia di Peyronie. In quest’ottica pure la richiesta di avere un “pene più elastico” mi spiace dirlo ma dal mio punto di vista è quantomeno velleitario per non dire fantascientifico. Vagamente, buttata lì, l’allopurinolo potrebbe sortire un tale effetto ma sarebbe insensato il suo uso così a casaccio.

E poi a 24 anni con Peyronie ^_^ ?!? Se è tutto dimostrato come dici sei un caso davvero raro, purtroppo. Nessun consiglio ti può essere dato per “non fare ulteriori danni” in situazione infiammatoria come quella in cui, teoricamente, dovresti trovarti e se fossi il tuo urologo non ti direi nemmeno di usare la Androbath a questo punto: troppo stress infiammatorio su una zona che di suo è già in sofferenza sulla rete microvascolare e microfasciale.

Le domande sulla qualità erettiva (erezioni mattutine ecc..) dopo l’uso della pompa sono malposte: mediamente la pompa induce SEMPRE uno stress locale e SEMPRE aggiunge complicazioni negative alla qualità delle erezioni.
Personalmente sono in disaccordo con una certa visione stereotipata e libresca che se ne fa della “EQ”, specialmente nei manuali in inglese.
Nell’ambito del PE solamente in certe fasi della reazione riparativa (che in genere assume forme non predittibili) si possono avere fluttuazioni tali per cui una migliorata erezione viene scambiata erroraneamente per “effetto positivo della pompa sull’erezione”. La verità è che nell’ambito del Penis Enlargement si fà leva sulla reazione riparativa conseguente allo stress meccanico del jelquing/stretching/pumping per ottenere i guadagni in lunghezza e circonferenza ricercati, una precondizione basilare a tutto ciò è la buona funzionalità del reticolo vascolare pelvico/prostatico e dei tessuti ed organi coinvolti. Fuori da questa precondizione non c’è storia per nessuno.

Nel tuo caso specifico pesano i vari trattamenti farmacologici ricevuti in passato e nel presente, la possibilità che fattori di vario tipo abbiano influito sull’equilibrio metabolico, essendo che parli di Peyronie: ma siamo assolutamente sicuri che questa è STABILMENTE e INCONTESTABILMENTE dimostrata? Siamo assolutamente certi della giustezza della diagnosi o sopra al verdetto di Peyronie c’è un vizio di interpretazione?
Se è assolutamente infrequente la diagnosi di morbo di Peyronie a 24 anni, è assolutamente frequente la diagnosi di disfunzione erettile a 24 anni per motivi organici, comuni e legati troppo spesso a questioni nutrizionali/comportamentali e infiammatori pelvico/prostatici. Scambiare questa condizione che genera frustrazione per la mancanza di erezioni qualitative e associarla impropriamente a Peyronie magari solo per la presenza di una innocente curvatura, sarebbe un abbaglio colossale. Ma se lo dice il tuo urologo…


Ultima modifica di _nadir_ : 06-01-2018 .

Nadir,
Ti ringrazio molto per la tua lunghissima risposta, lo apprezzo molto, ma hai scritto davvero tante imprecisioni. La Peyronie, purtroppo, non è così infrequente come si crede tra i giovani, anche se come dicevi giustamente tu è più frequente in tarda età.

Ad ogni modo si, ho la Peyronie che mi provoca una fuga venosa. E’ brutto da dire ma è così, e sto molto male per questo.
Ecco perchè cercavo qui del supporto, programmi che mi aiutassero a recuperare un po’ di funzionalità o quantomeno ridurre la curvatura e rendere il tessuto più elastico, ma vedo che nessuno si è prodigato. Non avete idea di che fortuna avete ad essere qui per cercare dei cm in più; credetemi.

Se qualche amico è ancora disposto ad aiutarmi, io sono qui.
Grazie molte a tutti, specie a nadir che ha risposto.

Tante imprecisioni quali nello specifico? Sto solo cercando di dirti che non mi convince bene la fissa che hai per il morbo di Peyronie.

Purtroppo non potrai avere le risposte che cerchi da altri, per molti motivi: primo tra tutto perchè non è chiaro il tuo quadro. Secondo perchè anche ammesso che tu abbia questa malattia, allo stato attuale non ci sono molte soluzioni per “ridurre la curvatura e rendere il tessuto piu elastico”. Per rendere il tessuto più elastico potresti assumere calcio-antagonisti su prescrizione dell’urologo: ma allora perchè già non sei in terapia?
E poi quale urologo, seriamente, includerebbe l’utilizzo giornaliero di Androbath ?!? Di certo te l’avrà detto a voce ma per iscritto non t’ha potuto mettere nulla.

Quali sintomi hai precisamente?

E poi la curvatura si è presentata solo ultimamente o l’hai sempre avuta?

Ripeto: non vorrei che su tutta la questione ci sia un errore di interpretazione dell’ecocolordoppler. La Peyronie a 24 anni non mi convince assolutamente, non vorrei che sei entrato in un vortice psicologico che ti fa bollare per “Peyronie” un quadro di semplice congestione pelvico-infiammatoria connesso ad una banale curvatura.

Ascolta, se rileggi attentamente il post vedrai che ho scritto “Oltre alle terapie…” quindi si, sto già seguendo le terapie tradizionali (verapamil, vit. E, e così via).
Ora cerco di essere chiaro e definitivo una volta per tutte:
HO LA PEYRONIE. Confermata da più urologi. Il fatto che sia una patologia non frequente, non significa che non possa capitare a qualcuno. Ciò detto, ti invito cortesemente a dare per buono quello che ti sto dicendo, dato che non avrei motivo di spendere migliaia di euro in urologi per farmi diagnosticare una “dubbia peyronie” e venire qui a lamentarmi senza esserne totalmente sicuro. Anzi, in realtà questa storia dei vacuum devices per me è l’ultima spiaggia.

ORA: Se qualcuno ha voglia reale di aiutarmi, ben vengano i commenti. Ma se dovete dirmi “sei troppo giovane, non è possibile, è tutto nella tua testa!” allora astenetevi e fatemi (e fatevi) un favore risparmiando tempo, prezioso per me e per voi.

Vi ringrazio e vi faccio un caro saluto.

Ciao hope794, la tua richiesta è quella di avere risposte da chi ha, o ha avuto, problemi simili al tuo e di capire come un sistema che crea un vuoto in in circuito chiuso possa eventualmente migliorare la situazione. Io non ho queste caratteristiche perché non conosco la patologia in questione e non ho mai fatto pumping.

Però posso dirti delle cose con una buona dose di certezza, e mi riferisco in particolare alla tua sottolineatura del fatto che comunque ti proponi di cercare di evitare di aggravare la tua situazione.

Per una somma cospicua di cose che mi è capitato di leggere nel tempo, posso dirti che c’è un difetto importante in quello che ti è stato consigliato come sistema in grado di generare un vuoto, cioè i sistemi a vacuo che citi in questa discussione hanno un difetto originale che difficilmente si sposa con il concetto di indicazione medica o di evitare, come prima cosa, un eventuale aggravarsi dei sintomi: non hanno la possibilità di misurare il livello di depressione generato.

Mi sembra strano che una persona, ad esempio un medico, si prenda la libertà di suggerire l’utilizzo di un sistema nel quale non si possa monitorare un parametro fondamentale.

Esistono dei sistemi che permettono di avere dei riferimenti precisi, così che si possa stabilire per quanto tempo si è fatto un lavoro e con che livello di depressione. Sono sicuramente più logici e scientifici di quelli fatti a cazzo di cane. Monitorare la depressione creata è un parametro fondamentale nel caso in cui si faccia la scelta o il tentativo di intraprendere quella strada.

Poi ti suggerisco di usare la funzione di ricerca del forum per cercare risposte migliori ai tuoi dubbi; molte persone (a livello internazionale) hanno avuto problemi simili al tuo, e hanno condiviso risposte di successo o di insuccesso, molti lo avranno fatto genuinamente.

Più di questo personalmente non so dirti.


What is doing PE right? Getting the proper stimulation to recovery ratio. The other critical factor is: if you get vastly improved EQ, your chances of growth are far better! (cit. sparkyx) Warning! If you haven't gotten improved erections:

Messaggio originale di Ypsilon
Ciao hope794, la tua richiesta è quella di avere risposte da chi ha, o ha avuto, problemi simili al tuo e di capire come un sistema che crea un vuoto in in circuito chiuso possa eventualmente migliorare la situazione. Io non ho queste caratteristiche perché non conosco la patologia in questione e non ho mai fatto pumping.
Però posso dirti delle cose con una buona dose di certezza, e mi riferisco in particolare alla tua sottolineatura del fatto che comunque ti proponi di cercare di evitare di aggravare la tua situazione.
Per una somma cospicua di cose che mi è capitato di leggere nel tempo, posso dirti che c’è un difetto importante in quello che ti è stato consigliato come sistema in grado di generare un vuoto, cioè i sistemi a vacuo che citi in questa discussione hanno un difetto originale che difficilmente si sposa con il concetto di indicazione medica o di evitare, come prima cosa, un eventuale aggravarsi dei sintomi: non hanno la possibilità di misurare il livello di depressione generato.
Mi sembra strano che una persona, ad esempio un medico, si prenda la libertà di suggerire l’utilizzo di un sistema nel quale non si possa monitorare un parametro fondamentale.
Esistono dei sistemi che permettono di avere dei riferimenti precisi, così che si possa stabilire per quanto tempo si è fatto un lavoro e con che livello di depressione. Sono sicuramente più logici e scientifici di quelli fatti a cazzo di cane. Monitorare la depressione creata è un parametro fondamentale nel caso in cui si faccia la scelta o il tentativo di intraprendere quella strada.
Poi ti suggerisco di usare la funzione di ricerca del forum per cercare risposte migliori ai tuoi dubbi; molte persone (a livello internazionale) hanno avuto problemi simili al tuo, e hanno condiviso risposte di successo o di insuccesso, molti lo avranno fatto genuinamente.
Più di questo personalmente non so dirti.

Caro Ypsilon, ti ringrazio di cuore per questa risposta. Finalmente si riaccende la speranza che questo sito possa servire a qualcosa! Guarda, a me è stato consigliato l’Androbath che, a quanto ho visto, ha l’indicatore di depressione, che viene regolato proprio con l’acqua. Se non erro, il Bathmate non lo ha. Tu che protocollo usi? E che risultati hai avuto? Grazie mille in anticipo

Messaggio originale di Ypsilon
Ciao hope794, la tua richiesta è quella di avere risposte da chi ha, o ha avuto, problemi simili al tuo e di capire come un sistema che crea un vuoto in in circuito chiuso possa eventualmente migliorare la situazione. Io non ho queste caratteristiche perché non conosco la patologia in questione e non ho mai fatto pumping.
Però posso dirti delle cose con una buona dose di certezza, e mi riferisco in particolare alla tua sottolineatura del fatto che comunque ti proponi di cercare di evitare di aggravare la tua situazione.
Per una somma cospicua di cose che mi è capitato di leggere nel tempo, posso dirti che c’è un difetto importante in quello che ti è stato consigliato come sistema in grado di generare un vuoto, cioè i sistemi a vacuo che citi in questa discussione hanno un difetto originale che difficilmente si sposa con il concetto di indicazione medica o di evitare, come prima cosa, un eventuale aggravarsi dei sintomi: non hanno la possibilità di misurare il livello di depressione generato.
Mi sembra strano che una persona, ad esempio un medico, si prenda la libertà di suggerire l’utilizzo di un sistema nel quale non si possa monitorare un parametro fondamentale.
Esistono dei sistemi che permettono di avere dei riferimenti precisi, così che si possa stabilire per quanto tempo si è fatto un lavoro e con che livello di depressione. Sono sicuramente più logici e scientifici di quelli fatti a cazzo di cane. Monitorare la depressione creata è un parametro fondamentale nel caso in cui si faccia la scelta o il tentativo di intraprendere quella strada.
Poi ti suggerisco di usare la funzione di ricerca del forum per cercare risposte migliori ai tuoi dubbi; molte persone (a livello internazionale) hanno avuto problemi simili al tuo, e hanno condiviso risposte di successo o di insuccesso, molti lo avranno fatto genuinamente.
Più di questo personalmente non so dirti.

Il fatto è che in presenza di malattia di Peyronie, la cui reale sussistenza deve sempre essere motivata in modo inattaccabile, il vacuumpumping e qualunque esercizio di PE sono severamente controindicati anche se qua e là in letteratura qualcuno ne azzarda l’uso. Non è tanto una questione di avere col manometro l’indicazione del grado di depressione generata: perchè allora se ce l’avesse il vacuumpumping sarebbe indicato in caso di morbo di Peyronie? Non è questo il punto.

Se seriamente la diagnosi di Peyronie fosse confermata all’utente in questione non rimane altro da fare che rivolgersi ad un andrologo esperto di questa rara malattia: il vacuumping e le varie tecniche di PE non sono escluse a priori ma in linea di principio non andrebbero applicate in quanto che vai ad agire su tessuti già infiammati.

Ho chiesto all’utente hope794 di chiarire meglio alcune circostanze: come ad esempio se la curvatura ce l’ha sempre avuta o si è presentata solo ultimamente. Questo fatto è importante per chiarire la reale evoluzione della malattia ma da lui ho avuto la sola risposta che quanto da me riportato sono imprecisioni.

Di importanza cruciale è il passato: sulla genesi del morbo di Peyronie possono influire pregressi scompensi metabolici, indotti a volte purtroppo anche dagli stessi trattamenti in corso.

Inoltre, se fosse così pacifico che l’Androbath potesse avere qualche utilità, non capisco come mai l’utente non sia già in trattamento.

Le risposte che cerca purtroppo non gli possono essere date perchè la delicatezza della malattia infiammatoria di Peyronie impone un trattamento speciale che sia rigorosamente seguito da un andrologo esperto in Peyronie.

Qualunque consiglio che qui gli venisse dato al fine di rendere il “pene più elastico” e finanche di “ridurre la curvatura”, nella sua attuale condizione, sarebbe una sciocchezza da bar. La sua situazione deve essere totalmente rivalutata da capo, istituendo una approfondita indagne metabolica per chiarire l’origine della Peyronie: questo è tutto il punto di fondo. Una volta fatto questo può essere presa una indicazione terapeutica che a priori non esclude le tecniche di PE ma che, a ragion veduta, deve scongiurare che queste siano fonte di ulteriore danno nella zona interessata e che per questo difficilmente troveranno impiego.

Contestualmente la diagnosi di malattia da Peyronie deve essere rifatta da capo anche se l’utente non è d’accordo. Non ci sono altre strade.

Messaggio originale di hope794

Caro Ypsilon, ti ringrazio di cuore per questa risposta. Finalmente si riaccende la speranza che questo sito possa servire a qualcosa! Guarda, a me è stato consigliato l’Androbath che, a quanto ho visto, ha l’indicatore di depressione, che viene regolato proprio con l’acqua. Se non erro, il Bathmate non lo ha. Tu che protocollo usi? E che risultati hai avuto? Grazie mille in anticipo

No, non hanno possibilità di misurare la depressione i sistemi che hai citato e sono potenzialmente in grado di generare depressioni importanti, di gran lunga superiori a quelle considerate come "sicure". I consigli che ti ho dato rimangono quelli che ribadisco: nel caso in cui decidessi di approcciare al pumping procurati un attrezzo in grado di stabilire la depressione; usa la funzione "cerca" mettendo le parole chiave che più ti servono per raccogliere informazioni (in positivo o in negativo). Come effettuare una ricerca


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Messaggio originale di _nadir_
Il fatto è che in presenza di malattia di Peyronie, la cui reale sussistenza deve sempre essere motivata in modo inattaccabile, il vacuumpumping e qualunque esercizio di PE sono severamente controindicati anche se qua e là in letteratura qualcuno ne azzarda l’uso. Non è tanto una questione di avere col manometro l’indicazione del grado di depressione generata: perchè allora se ce l’avesse il vacuumpumping sarebbe indicato in caso di morbo di Peyronie? Non è questo il punto.

Se seriamente la diagnosi di Peyronie fosse confermata all’utente in questione non rimane altro da fare che rivolgersi ad un andrologo esperto di questa rara malattia: il vacuumping e le varie tecniche di PE non sono escluse a priori ma in linea di principio non andrebbero applicate in quanto che vai ad agire su tessuti già infiammati.

Ho chiesto all’utente hope794 di chiarire meglio alcune circostanze: come ad esempio se la curvatura ce l’ha sempre avuta o si è presentata solo ultimamente. Questo fatto è importante per chiarire la reale evoluzione della malattia ma da lui ho avuto la sola risposta che quanto da me riportato sono imprecisioni.

Di importanza cruciale è il passato: sulla genesi del morbo di Peyronie possono influire pregressi scompensi metabolici, indotti a volte purtroppo anche dagli stessi trattamenti in corso.

Inoltre, se fosse così pacifico che l’Androbath potesse avere qualche utilità, non capisco come mai l’utente non sia già in trattamento.

Le risposte che cerca purtroppo non gli possono essere date perchè la delicatezza della malattia infiammatoria di Peyronie impone un trattamento speciale che sia rigorosamente seguito da un andrologo esperto in Peyronie.

Qualunque consiglio che qui gli venisse dato al fine di rendere il “pene più elastico” e finanche di “ridurre la curvatura”, nella sua attuale condizione, sarebbe una sciocchezza da bar. La sua situazione deve essere totalmente rivalutata da capo, istituendo una approfondita indagne metabolica per chiarire l’origine della Peyronie: questo è tutto il punto di fondo. Una volta fatto questo può essere presa una indicazione terapeutica che a priori non esclude le tecniche di PE ma che, a ragion veduta, deve scongiurare che queste siano fonte di ulteriore danno nella zona interessata e che per questo difficilmente troveranno impiego.

Contestualmente la diagnosi di malattia da Peyronie deve essere rifatta da capo anche se l’utente non è d’accordo. Non ci sono altre strade.

Io non ho consigliato a nessuno di fare pumping o PE nella condizione in cui si trova hope794, ho sottolineato il fatto che non conosco quella patologia se non per cose lette qui sul forum.
Però mi viene impossibile pensare che non esista una differenza tra un attrezzo che è in grado di monitorare un parametro fondamentale rispetto ad uno che non è in grado di farlo.
Sono sistemi simili perché usano lo stesso principio, ma sono simili solo in superficie perché la differenza tra potere monitorare o meno la depressione generata crea un divario importante all’interno dello stesso soggetto, il pumping.

Rimango fedele, pur senza averlo mai sperimentato, alle indicazioni date da persone esperte in materia, persone in qualche modo affidabili sull’argomento, tipo gprent.
Si legge fino alla nausea questo concetto su TP e lo si legge da anni. C’è una sorta di “garanzia di pensiero”.


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Grazie per le risposte.
Per nadir: la curvatura non l’ho sempre avuta, è sorta circa 3 anni fa. Ben due andrologi mi hanno consigliato l’utilizzo del vacuum ad acqua per la mia patologia. Non esistono test che possono essere effettuati per stabilire con certezza l’origine della malattia: non si conoscono, ad oggi, i motivi della genesi della stessa. Si ipotizza una risposta errata nel meccanismo della proliferazione dei fibroblasti in seguito a traumi, ma tutto è ancora da dimostrare.

Per Ypsilon: I vacuum più famosi (ad esempio Bathmate) non hanno il controllo della depressione. Androbath ce l’ha, se vedete i video online vi sono le asticelle che indicano la depressione effettuata. Ad ogni modo, oggi ho parlato con il referente ed ho ordinato l’Androbath, quindi aggiornerò in seguito per farvi sapere come va, anche per aiutare chi è in questa condizione come me.

personalmente il controllo della depressione col manometro era un esigenza dei primi tempi, poi con l’esperienza e l’affinamento delle tecniche ho imparato che il miglior controllo della depressione era quello di sentire bene la risposta dei tessuti alla depressione esercitata col vacuumpumpig. Il pene si può mostrare in certe condizioni propenso o meno al vacuumpumping: applicargli in modo sordo una depressione ad un livello fisso o comunque sempre monitorato dal manometro potrebbe non essere sempre la soluzione migliore, anche se il manometro può essere utile a dare un’indicazione di massima. Per favorire l’espansione tissutale durante il vaccumpumping, ad esempio, per me è fondamentale assumere una sostanza ad azione vasoattiva come il ginko biloba che fa una differenza netta. Il manometro è un surplus. Naturalmente ognuno è un caso a se.

Tutte queste considerazioni di base non valgono piu in caso di Peyronie: in queste condizioni se si fa vacuumpumping lo si deve fare rigorosamente sotto stretto controllo medico perchè si sta agendo in una zona già infiammata di suo. Tra l’altro credo che nessun andrologo si prenda seriamente la responsabilità di lasciare il proprio assistito con Peyronie in balia del vacuumpumping senza seguirlo passo-passo, oppure piu semplicemente è piu facile - a parole - consigliare genericamente l’uso di una pompa tipo Bathmate senza poi metter nulla per iscritto. Probabilmente perchè se sul serio si prende in considerazione di far fare vacuumpumping ad uno che ha la Peyronie, a priori già si sa che è una patata bollente: al primo incidente di percorso l’assistito potrebbe accusare il suo curante di avergli creato mille problemi. Con questo non sto escludendo a priori l’applicazione della pompa a vuoto in caso di Peyronie.

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